Un anello di zaffiri provenienti da Ceylon, Birmania, Brasile o Thailandia, magari con taglio ovale, ottagonale o a goccia sono un classico desiderio presente nella lista di ogni donna. 

Da dove deriva il termine zaffiro?

Il nome zaffiro secondo alcuni deriva dal latino “sappheiros”, blu; per altri dall’ebraico “sappir”, pietra preziosa; oppure ancora dal sanscrito “sanipriya”, termine usato per descrivere una pietra preziosa scura, letteralmente significa “sacra a Saturno”.

Quest’ultima etimologia sarebbe accreditata dal fatto che, nelle credenze astrologiche indiane, lo zaffiro è considerato essere la gemma di Saturno. 

La composizione chimica dello Zaffiro

Il Rubino e lo Zaffiro sono varietà del minerale Corindone, cristalli di ossido di alluminio. Il Corindone produce anche gemme “allocromatiche”, composte e formate da tracce di elementi come cromo, ferro e titanio. 

Come si estrae lo Zaffiro

Lo zaffiro blu è sempre stato preso da Ceylon, ribattezzato nel 1972 Sri Lanka, la più antica miniera estrattiva. 

Secondo alcune scoperte degli ultimi anni, la pietra preziosa proveniente dallo Sri Lanka veniva estratta e utilizzata già dal 480 a.C. . Si narra che il re Salomone, invaghito della regina di Saba, corteggiasse la sovrana facendole omaggio di zaffiri dello Sri Lanka, provenienti della citta di Ratnapura “Città delle gemme”.

Oltre che dallo Sri Lanka, le pietre preziose vengono trovate ed estratte anche in Birmania (Mogok), Australia, Cambogia (Pailin), Cina, Kenya, Laos, Madagascar, Nigeria, Tanzania, Thailandia, USA (Montana) e Vietnam.

Lo zaffiro australiano, anche se durante gli anni ‘80 rappresentava circa il 70% della produzione mondiale, non ha mai goduto di una buona fama, perché troppo scuro o troppo verde.

Negli anni Novanta, il Madagascar si è posto sul mercato come nuova fonte estrattiva, totalizzando, ad oggi, circa il venti percento degli zaffiri in circolazione.

Si racconta che gli zaffiri più belli del mondo siano stati estratti nel 1881 nel Kashmir, in India, in un giacimento che già nel 1930 era esaurito. Gli zaffiri del Kashmir, che oggi compaiono sul mercato salmente incastonati in antichi gioielli o come gemme da collezione, sono unici e preziosi per la qualità setosa, che conferisce loro un delicato colore blu, particolarizzato da piccole zone di oscurità.

Lo zaffiro nella storia

Come la maggior parte delle gemme più preziose, lo zaffiro è diventato, nel tempo, molto famoso: compare in racconti religiosi, in storie mitologiche e in avvenimenti dell’antichità.

I Persiani, per esempio, credevano che i riflessi dello zaffiro conferissero il colore al cielo. 

Questa pietra preziosa è stata più volte citata nelle Sacre Scritture, come:

• libro dell’Esodo (24:10)

“ Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso.”

• Ezechiele (28:13-16),  

“in Eden, giardino di Dio,

tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:

rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici

e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;

e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue

legature,

preparato nel giorno in cui fosti creato.”

• (Esodo 28:15-30)
“nella seconda fila, un rubino, uno zaffiro, un calcedonio; 19 nella terza fila, un'opale, un'agata, un'ametista;” 

• • (Rivelazioni 21:19)

“Le fondamenta delle mura della città erano adorne di ogni genere di pietre preziose: il 1o fondamento era di diaspro, il 2o di zaffiro, il 3o di calcedonio, il 4o di smeraldo.”

Una leggenda della mitologia greca racconta che la gemma preziosa, di nascita del mese di settembre, venne portata per la prima volta da Prometeo.

Un credenza molto diffusa tra i popoli e nei secoli, inoltre, è che lo zaffiro blu sia in grado di donare pace e serenità a chi lo indossa.

Le caratteristiche dello Zaffiro: colori e taglio

Lo zaffiro allo stato grezzo ha una distribuzione di colore disomogenea, che dà luogo a un fenomeno, "zonizzazione del colore", dovuto ai cambiamenti subiti nel tempo delle condizioni ambientali in cui la gemma si forma.

Quando si parla di zaffiro ci si riferisce genericamente alla varietà blu, anche se sarebbe più corretto sottolineare sempre il colore, considerando che esistono molte varietà di questa pietra.

Gli zaffiri sono, infatti, gemme preziose trasparenti reperibili in diverse colorazioni:

• blu,
• blu violetto,
• viola,
• blu verde,
• arancione, 
• rosa,
• giallo.

Le diverse sfumature degli zaffiri vengono complessivamente chiamate “Fancy”. Tracce di elementi come cromo, ferro, titanio creano la base per le tonalità blu, verde, arancio, rosso, violetto e giallo. Spesso le pietre mostrano pleocroismo, infatti, secondo l’osservazione da diverse angolazioni mostrano diversi colori. 

Lo zaffiro mostra al meglio la sua bellezza quando sottoposto a luce naturale o fluorescente; le luci incandescenti non esaltano le qualità degli zaffiri blu. 

Il colore deve essere intenso, uniforme e sufficientemente saturo, le inclusioni devono essere molto lievi e invisibili ad occhio nudo ma non inesistenti (zaffiri con inclusioni nulle sono infatti molto rari e costosi). 

Una particolare varietà è lo zaffiro stellato: l’asterismo o effetto stella viene provocato da inclusioni aghiformi, così da formare la forma di una stella sulla superficie della gemma. Le inclusioni, chiamate anche seta, sono più evidenti su un buon taglio, in cui dovrebbero apparire come dei raggi equidistanti e dritti. 

La forma, o taglio, dello zaffiro grezzo ha una grande influenza nella tonalità del colore: quasi tutte le pietre e i minerali allo stato grezzo hanno una distribuzione di colore disomogenea. Per rimediare e ottenere il miglior risultato in termini di intensità di blu, proporzioni e peso, i tagliatori cercano di conferire alle singole pietre un colore omogeneo.

Il contrasto dello zaffiro blu con il bianco dei diamanti è perfetto in anelli a cestino classici con centrale ovale e brillanti a contorno. 

Gioielli preziosi con zaffiri incastonati hanno un significato di regalità, saggezza ed equilibrio. 

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